Spinal Dance

Dante è il nostro cane di famiglia. All’improvviso, da un giorno all’altro, perde l’utilizzo delle zampe posteriori: non riesce più a sostenerle e le trascina sul pavimento.

La corsa dal veterinario, poi dal neurologo e infine la risonanza magnetica del 18/12/2024 ci consegnano una diagnosi dura da accettare: una grave ernia nel midollo spinale ha paralizzato del tutto le sue zampe dietro.
L’unica possibilità di rivederlo camminare, ci dicono, è un intervento chirurgico molto delicato e senza alcuna garanzia di successo.
Senza operazione, Dante non avrebbe più camminato.
In meno di 24 ore spendiamo oltre 1000 euro per visite e accertamenti, e il preventivo per l’operazione è di altri 2500 euro, senza certezze.

Riflettiamo. Nel frattempo mi confronto con alcune colleghe all’estero, tra cui veterinarie che utilizzano la Spinal Flow anche su cani e cavalli. Mi incoraggiano: ho già visto i loro casi studio negli ultimi anni e decido di provarci anche con Dante.

Dopo la prima sessione, qualcosa cambia: per pochi istanti riesce a puntare una zampa.
Dopo quattro sessioni, sorprendentemente, Dante torna a correre – le zampe posteriori cedono ancora un po’, ma la sua vitalità è già rinata.
Il 25/12/2024, a Natale, Dante corre libero. Non perfetto, ma felice, indipendente, di nuovo se stesso.
Ad oggi, dante continua a correre e saltare.

Non sono un veterinario e non tratto animali se non i miei. Credo profondamente che sia un privilegio vivere in un mondo in cui medici e veterinari sono a disposizione e dove la medicina tradizionale resta un pilastro fondamentale.

Questa esperienza non vuole essere un invito alla sostituzione delle cure veterinarie, ma una riflessione: il corpo possiede capacità di guarigione straordinarie e le terapie alternative sono strumenti preziosi per sostenerle. Meritano di essere considerate parte integrante di un approccio più ampio e completo alla salute.